Nell'etimologia del nome Kepurp si intuisce che esso è la fusione di due parole, le prime due lettere la K e la e (Ke) sono le iniziali della parola Kebab raggiunte poi dalla parola italiana polpo tradotta in lingua napoletana "purp" formando così il simpatico nome "Kepurp".
Il nome così originale venne fuori a Londra durante un piacevole combattimento con le mie figlie adolescenti nel decidere dove e cosa mangiare, mentre le ragazze optavano per un panino al kebab io cercavo un ristorantino più adatto per il mio profilo, fu proprio durante la nostra conversazione che venne fuori per la prima volta la parola Kepurp.
Il nome mi piacque subito tanto è vero che appena ritornai a CastelVolturno mi misi all'opera per produrne uno, ad opera compiuta il risultato fu sorprendente per il suo splendore, cosi lo pubblicai su ben due libri di cucina, il primo "In cucina con Ciro Salatiello" Tullio Pironti editore e il secondo "Gli ingredienti di una vita" edito da Alessandro Polidoro. Proprio da quest'ultimo libro comincia la scalata del kepurp, passa tra le mani di Maurizio Cortese, noto esperto gastronomico il quale avverte Luciano Pignataro, gionalista di gastronomia, di una simpatica e originale idea, Il buon giornalismo non mente mai e Luciano realizza in pochi minuti che la foto inviata da Maurizio su whatsApp della pagina del kepurp debba essere lanciata subito così com'è.